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sabato 13 febbraio 2010

Nel cerchio del tempo

tempo

Il giorno inizia con l’alba, quando il sole sorge, e termina al tramonto, quando il sole scende dietro all’orizzonte salutato dall’Ave Maria. Dal tramonto fino all’ultima luce c’è un tempo che non è più giorno e non è ancora notte, e si chiama crepuscolo: l’ultima luce è blu, e in quest’ora il profumo dei fiori è più intenso. Segue la notte e dura fino al primo chiarore, annunciato dal canto del gallo, quando delle cose si inizia a distinguere la forma ed il colore. E dal primo chiarore fino all’alba c’è un tempo che non è più notte e non è ancora giorno, e si chiama aurora. I tempi che formano il giorno sono tre: Il mattino, a partire dall’alba, il mezzodì che precede di un’ora e di un’ora segue il vero mezzogiorno, quando il sole raggiunge il punto più alto del suo arco in cielo e accorcia le ombre quanto di più non potrebbe, e il pomeriggio, fino al tramonto.Anche la notte si conosce in due parti: fino alla vera mezzanotte si dice sera, dopo è notte profonda; e, nella notte profonda, il momento più buio è quello che precede il ritorno della luce, e la luce ritorna e ritornerà sempre fino alla fine dei tempi.

Ricorda: il periodo di luce, dall’inizio dell’aurora fino al termine del crepuscolo, è fatto per la veglia, quello del giorno per le occupazioni, quello della notte per la quiete ed il sonno. Tolte le eccezioni, per natura o per necessità, questo è vero per le persone, gli animali, le piante e tutto ciò che vive.

Le  ore sono la dodicesima parte del giorno, segnano l’antica suddivisione del tempo, la loro durata cambia continuamente nel corso dell’anno e sono più lunghe in estate e più corte in inverno. La prima ora inizia con l’alba: a dicembre, termina circa dopo 45 minuti; a marzo e a settembre, dopo circa 60; a giugno dopo circa 75; Le altre undici ore hanno la stessa durata della prima. L’ultima ora, la dodicesima, termina con il tramonto.

L’alba, il vero mezzogiorno, il tramonto, l’ultima luce e il primo chiarore sono i momenti che segnano i tempi del giorno e della notte e che possono essere riconosciuti senza orologi nè altri strumenti. Questi momenti non sono uguali per tutti, ma diversi di luogo in luogo;  e nello stesso luogo, alba e tramonto accadono in momenti diversi per chi vive sulla costa e per chi vive in altura, per chi vede l’orizzonte sul mare e per chi lo vede delimitato dai monti lontani, quelli così lontani da prendere il colore del cielo o sfumare nella foschia.

Nel grande gioco delle corrispondenze, il ciclo del giorno e della notte riverbera quelli dell’anno e della vita. Così, all’avvicendarsi di mattina, mezzodì, pomeriggio, crepuscolo, tramonto, notte e aurora, corrispondono altrettante STAGIONI.

La primavera inizia quando il bosco comincia a vestirsi di foglie, l’estate quando il grano è maturo e pronto per la mietitura, l’autunno quando il bosco si tinge di giallo e poi di rosso; l’inverno nel giorno del solstizio, poi nel gelo ogni cosa si addormenta.

E come il ciclo del giorno e della notte e quello dell’anno, così anche la vita, per noi e per tutto ciò che vive, gira in una ruota che, se non è interrotta dal destino, attraversa altrettanti tempi: la giovinezza che segue la nascita e accompagna lo sviluppo; l’età adulta fatta di autonomia, lavoro e fertilità; la maturità è il tempo del raccolto, della moderazione e della riflessione; la vecchiaia che sopraggiunge quando i ricordi ed i rimpianti prendono il Csopravvento sulle speranze ed i progetti e, poco a poco, il corpo e la mente si allontanano dal mondo; il tempo del sonno profondo che inizia con la morte, e quello della rinascita che torna con il concepimento.

Di luogo in luogo, secondo la posizione, l’orientamento e l’altitudine dei luoghi cambiano l’inizio e la durata delle stagioni. E così, di persona in persona, al di la delle convenzioni e delle età legali, cambiano l’inizio e la durata dei tempi della vita.

Giorno e Dio scendono da un’unica parola, dyaus, che un tempo, prima di questi tempi, nel nord dell’India significava cielo luminoso.

 

Tratto da “Il Bugiardino 2010 – lunario agenda delle terre liguri”. Di M.Angelini e M.C.Basadonne © degli autori

1 commento:

  1. non avevo ancora visto questo spazio... lo ho trovato sotto un mio blog.
    Davvero capisco poco di Blogger. Devo sistemare l'ultimo blog, quello per Carlo, ma non ci capisco molto, non so come mettere i riferimenti che avevo messo negli altri. Va beh. Se hai voglia vai a leggere è il saluto di Carlo.
    Non chiederli l'url, ma è fra i miei di Blogger e ovviamente su dada.
    Complimenti!

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